Di Brunello Pezza 

Era il 1984, lavoravo in Rianimazione al Rummo di Benevento da quattro anni. Era il lavoro che avevo scelto e mi appagava, cominciavo solo a percepire un po’ di “stridore” tra le verità scientifiche che avevo studiato e cominciavo ad applicare e la realtà quotidiana della mia attività. Sentivo che non tutto era così perfettamente logico e consequenziale come avrei voluto.
Avevo già visitato i miei 4 pazienti e stavo in ufficio.a compilare le cartelle e valutare i risultati degli esami.
Ecco che si affacciano alla porta due degli infermieri in servizio, mi devono parlare: “Dotto’, il vecchietto del letto n. 4 vuole poggiare i piedi a terra”.
Rimasi perplesso sia della richiesta che della decisione degli infermieri di riferirmelo. Gliene chiesi il perché e loro mi risposero “Dotto’, quello è un vecchio contadino, di quelli che sanno o “sentono” tante cose. Tradizione culturale vuole che quando un anziano contadino sta per morire vuole poggiare i piedi per terra”. Rimasi perplesso, non sapevo nulla di ciò, avevo appena visitato il paziente senza rilevare nessuna situazione particolarmente anomala. Decisi comunque per scrupolo di tornare al letto del paziente e rifare la visita. L’esito fu lo stesso. Visto che gli infermieri mi dicevano che il vecchietto insisteva nella sua richiesta e si stava agitando dissi loro di aiutarlo a poggiare i piedi per terra e poi di rimetterlo sul letto, il paziente si calmò.
Dopo mezz’ora era morto.
Sicuramente io posso aver sbagliato nelle mie valutazioni, non ero e non sono infallibile, ma la domanda vera e’ “perché lui lo sapeva? O meglio lo sentiva con sicurezza?” Che tipo di conoscenza era questa? Quale strada aveva percorso questa sicurezza che sfuggiva al potente “sapere” della medicina? O forse più che sfuggire sembrava “fregarsene”?
Quanta parte dell’uomo conosce la nostra medicina allopatica e quanta gliene sfugge? E quella che gli sfugge e’ per caso meglio indagata da altre conoscenze dell’uomo? Da altre metodiche diagnostiche e terapeutiche? L’elenco è lungo: omeopatia, agopuntura, medicina ajurvedica, medicina psicosomatica, auricoloterapia, iridologia…..
Possibile che tutte queste siano invenzioni strampalate e solo la nostra medicina sa tutto ? E quel vecchietto con la sua sicurezza da dove spuntava?
Nella sua candida e rassegnata innocenza mi aveva messo profondamente in crisi.
Cosi ho iniziato un lungo percorso senza più pero’ utilizzare paletti, barriere e limiti posti dalla logica e dalla “nostra scienza”. Ovviamente non la ho rinnegata (faccio ancora il medico allopatico) ma sono conscio che la nostra medicina non ha l’esclusiva della verità. La verità se ne frega delle nostre barriere preconcette!
E così scelsi la psicosomatica, ma questa e’ un’altra storia.

 

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