Milano, 23 apr. (Adnkronos) – Resta in carcere Dawda Bandeh, il ventottenne gambiano fermato per l’omicidio di Angelito Acob Manansala, il domestico filippino di 61 anni ucciso nel giorno di Pasqua in una villa di via Randaccio, nel centro di Milano. Il giudice per le indagini preliminari Domenico Santoro ha convalidato il fermo e disposto la custodia a San Vittore dopo l’interrogatorio avvenuto stamane in cui l’imputato ha reso dichiarazioni spontanee.
Arrivato in Italia appena 14enne nel 2011, Bandeh era stato accolto in una comunità per minori non accompagnati in provincia di Como. E nel Comasco tuttora risultava domiciliato. Un indirizzo fittizio per il ventottenne che solo poche ore prima era stato fermato per una violazione di domicilio in via Melchiorre Gioia. Terminate le formalità di rito in caserma aveva percorso qualche centinaio di metri e si era infilato nella villa liberty di via Randaccio, approfittando dell’uscita del domestico, che doveva portare a spasso i cani.
Il presunto tentativo di rapina è finito in omicidio: la vittima è stata soffocata in camera da letto. Quando gli agenti sono entrati nell’appartamento, Bandeh era in stato di forze agitazione ed è stato bloccato con l’aiuto di un taser. Il suo legale d’ufficio valuta, viste le condizioni di salute, di chiedere una perizia.

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