….e nel silenzio improvvisamente dal nulla una nota, poi due, tre….sdraiato sul divano nel pieno di una notte stellata, ascoltavo il silenzio interrotto da un pianoforte che aveva iniziato a suonare “Canon in D” di Patchbell. L’ orecchio si fece più attento per captare le note di quella canzone che mi stava facendo tornare indietro nel tempo. Una palla volteggiante, un corpicino piccolino che la lanciava in aria e la riprendeva in un susseguirsi di capriole e torsioni. Quanto era bella la mia piccola bimba mentre solcava la pedana sulle note di questa canzone. Non era il mio sport preferito, ma vederla ondeggiare cosi, quasi sospesa e fluttuante in aria insieme alla sua palla, mi provocava un’emozione indescrivibile. Sono ormai lontani quei tempi in cui si accovacciavs fra le mie braccia sul divano, addormentandosi sorridente col suo orsetto inseparabile, immersa nel suo pigiamone rosa. Oggi vedo davanti a me una donnina fatta e finita specchiarsi alla ricerca del rossetto migliore, con fondotinta, piercing e mascara, pronta per una serata in disco con le amiche. Quasi non mi saluta mentre esce chiudendo la porta alle sue spalle. Sicuramente non ci sarà neanche un grazie quando stanotte alle 3 e mezza dovrò andare a recuperarla a 30 km da qui. Tutto è dovuto, tutto e’ scontato. Questi genitori ridotti a taxi e bancomat che vivrebbero di nuovo anche un solo minuto di quegli anni in cui eravamo dei principi o dei supereroi. La vita scorre, i ricordi si accumulano e ti fottono perché prepotentemente ogni tanto riaffiorano e ti fulminano il cuore. E tu non puoi fare altro che riavvolgere il nastro mentre sul divano, ti ritrovi ad ascoltare Canon in D. Nemmeno ti accorgi di quella lagrimuccia bastarda che intanto è iniziata a scendere sul tuo viso….
pH creata con IA