Eccoci pronti per le ore della sobrietà, come da invito del ministro Nello Musumeci.
Manifestazioni con sobrietà, guardando al 25 aprile 2025, 80° Anniversario della Liberazione dell’Italia dal giogo nazifascista.
C’è stato chi ha annuito, c’è stato chi ha polemizzato, c’è stato chi ha ironizzato. Il problema, come spesso accade, sta nella parola lanciata come un giavellotto, che doveva sembrare tenue, ed invece si è rivelato appuntito su una data, ovviamente, eternamente molto sensibile.
Eccoci pronti, dunque, per rimanere nel gioco -e-non nel giogo- dell’ironia, a sentir cantare Bella Ciao ma a bassa voce, a mangiare un po’ meno maccheroni della libertà sul pratone di Gattatico Casa Fratelli Cervi, a sventolare le bandiere ma senza far troppo rumore e movimento dell’aria.
Sobrietà applicata.
Possiamo pure soavemente baloccarci col gioco di parole: libera sobrietà e sobria libertà. Possiamo anche divertirci con i sinonimi di sobrietà: continenza, controllo, equilibrio, misura, moderazione, 0 morigeratezza, regolatezza, temperanza.
Ah, la temperanza, manto ci manca! Possiamo scegliere così come stare davanti ai monumenti e alle lapidi, alle sfilate e alle cerimonie, al ricordo di chi ha dato la vita per la libertà. Attenersi alla invocata sobrietà immagino non vieti una spontanea lacrimuccia e una solida pronuncia delle frasi.
Dice il sobrio dizionario di Oxford che sobrietà è un sostantivo femminile con il significato principale di “Moderazione nel soddisfacimento degli appetiti e delle esigenze naturali”.
Insomma, mangiamo meno, beviamo meno, e teniamoci moderati nei canti. Ma leggiamo anche, per estensione, che è sobrio chi ha “carattere scevro da ogni forma di eccesso o di superfluo: sobrietà di stile; vestire con sobrietà, con misurato buon gusto”.
Insomma, la bella forma. Nella sostanza non c’è problema: libertà. Punto.
*Info Fabrizio Binacchi
Fabrizio Binacchi, giornalista economico @Tg1, poi in giro per l’Italia a dirigere redazioni e sedi regionali. Ha realizzato e curato varie trasmissioni su @RaiUno e @RaiTre. Ha condotto Linea Verde finendo in acqua e su Striscia, Paperissima, Blob, facendo passare quel poco di popolarità dai palazzi della politica ai supermercati. Insegna in vari master, ha scritto tre libri e ha vissuto in sette città ma solo in due si trova a casa: Bologna e Firenze.
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