Dopo il successo per 2-1 sul campo del Giugliano, che ha regalato al Benevento il sesto posto finale e la sfida casalinga con la Juventus Next Gen nel primo turno dei play-off, mister Gaetano Auteri è intervenuto nel post-partita per analizzare la gara e proiettare lo sguardo verso la fase decisiva della stagione.
Il tecnico giallorosso ha espresso soddisfazione per la prova dei suoi, pur sottolineando alcuni errori sotto porta:
“Abbiamo fatto una buona partita, creando tanto ma senza concretizzare quanto avremmo potuto, soprattutto in situazioni di superiorità numerica. È un aspetto su cui dobbiamo crescere”.
Ma nel mirino dell’allenatore finisce anche l’atteggiamento dell’ambiente nelle partite casalinghe, che a suo dire potrebbe influenzare i più giovani:
“Alcuni ragazzi si esprimono meglio fuori casa. Forse perché l’ambiente, in casa, non sempre è positivo. Questo può condizionare, e ora non possiamo permettercelo. Inizia un campionato nuovo, tosto per tutti. Chiedo all’ambiente di resettare tutto e restare compatto: il pubblico può essere un fattore determinante”.
C’è spazio anche per l’autocritica. Auteri riconosce di aver forse sottovalutato il contributo di alcuni giocatori, come Sena, autore di una prestazione maiuscola al “De Cristofaro”:
“Parlo bene di lui da luglio. Ha qualità, corsa, gestione della palla. Probabilmente meritava più spazio prima. Ho sbagliato”.
Con lo sguardo già rivolto alla Juventus Next Gen, Auteri mette in guardia i suoi:
“Fisicamente stiamo bene, abbiamo una settimana per prepararci. Sì, abbiamo il vantaggio del doppio risultato nei 90 minuti, ma non dobbiamo pensarci. Dobbiamo solo giocare con spirito e compattezza. Questa squadra sta ritrovando linfa anche dai giovani: Perlingieri, Starita, Talia, Prisco, Sena, Simonetti… ragazzi che ora non sono più delle sorprese”.
Poi la chiusura, che è anche un appello al cuore della tifoseria giallorossa:
“Adesso c’è bisogno di tutti. Del gruppo, dello staff, ma anche e soprattutto del calore del nostro stadio. Servono unità, sintonia e afflato. Solo così si può sognare”.
