Roma, 29 apr. (Adnkronos) – “Qualche considerazione sulle discussioni delle ultime ore sulle farneticanti dichiarazioni di Lavrov di ieri e di Witkoff di qualche giorno fa. La prima, evidente: non è un piano di pace ma una richiesta di resa di un Paese aggredito e quindi si tratta di una provocazione irricevibile”. Lo scrive sui social la vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno.
“Si tratterebbe non solo di riconoscere come persi i territori già occupati, ma di cedere volontariamente anche quelli che la Russia non ha mai conquistato e cioè il 30% della regione di Kherson, del 40% di Donetsk, del 30% di Zaporizhzhia e del 2% di Luhansk. In questi territori vivono più di un milione di ucraini, come ci ricordava la sempre puntale Nona Mikhelidze, quindi una proposta irricevibile per il governo ucraino che non potrà mai decidere di cedere volontariamente il suo legittimo territorio”.
“La seconda considerazione: perché Putin continua ad avanzare proposte evidentemente irricevibili? Anche qui la risposta è semplice, anche se difficile da accettare: Putin non ha mai messo nel conto di negoziare la pace, vuole semplicemente continuare la guerra che pensa di vincere contando sul disimpegno americano e sulla stanchezza degli europei. La posta in gioco è questa, teniamone conto quando parliamo di quello che sta succedendo. Teniamo conto del fatto che non si può confondere la pace con la resa. E che una pace siglata sulla pelle degli ucraini porterà ad intensificare la politica di dominio di Putin in altre parti d’Europa e a un nuovo ordine mondiale inaugurato sulla violenza e sul mercantilismo in cui il desiderio di libertà e di giustizia potrebbe essere schiacciato a piacimento. Se l’Europa non avrà la forza necessaria per reagire vivrà il nuovo ordine mondiale in una tempesta di marginalità e insicurezza”.

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