Di Carlo Franza
Un tripudio non comune, con un pubblico singolare e illustri ospiti, quello che si è visto all’inaugurazione della mostra dell’artista Anna Addamiano, dal titolo “Vocabolario del tempo” al Circolo degli Esteri del Ministero Affari Esteri di Roma nel quadro della Collezione Farnesina Uno (Palazzo della Farnesina) e Due (Circolo Esteri) di Arte Contemporanea. Un progetto, ideato e diretto dallo Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, intellettuale di piano internazionale, che porta ad indicare e sorreggere un’Europa Creativa Festival e, dunque, artisti-protagonisti e bandiere, bandendo ogni culto del transitorio per porgere a tutti il culto dell’eterno.
Questa mostra dal titolo “Anna Addamiano. Vocabolario del tempo” è la seconda del nuovo percorso, ed è già una novità in quanto si veicolano a Roma nomi dell’arte contemporanea di significativo rilievo, che evidenziano e mettono in luce gli svolgimenti più intriganti del fare arte nel terzo millennio. L’esposizione raccoglie opere dell’artista Anna Addamiano, già apparsa agli occhi della critica italiana e internazionale come una figura delle più interessanti e propositive dell’arte contemporanea, ed ancor oggi nella memoria di tutti ricordata come chiara e significante interprete.
Con “STORIE” (2024-2028) – questo il titolo del progetto che segue il precedente che si titolava “Mondi” – si porgono dodici mostre personali di dodici artisti contemporanei, taluni di chiara fama. Unitamente a un pubblico di eccellenza, con intellettuali, artisti, scrittori, collezionisti e numerosi diplomatici tra cui gli Ambasciatori Stefano Baldi, Lucio Alberto Savoia con l’Ambasciatrice Stefanelli, l’Ambasciatore Gaetano Cortese con l’Ambasciatrice Sidsel Hover, l’Ambasciatore Umberto Vattani, altre storiche figure come l’illustrissima Professoressa Marisa Settembrini dell’Accademia di Brera a Milano.
Ha preso la parola lo Storico dell’arte Prof. Carlo Franza già docente all’Università Statale La Sapienza, ideatore del Progetto e curatore della mostra. Egli ha indicato e sottolineato i punti di forza dell’esposizione che hanno fatto del “tempo” il motore e la filosofia di lavoro dell’artista Anna Addamiano. Il Prof. Franza ha tra l’altro osservato: “Trovo significante e doveroso proporre la mostra di Anna Addamiano al Circolo Esteri di Roma nel Progetto “Storie” in concomitanza con la mostra romana che presenta una selezione delle opere della collezione Iannaccone di Milano relative alla linea espressionista dell’arte italiana tra gli anni Trenta e Cinquanta – dalla Scuola Romana al gruppo Corrente. E ciò perché il suo lavoro, il percorso dell’artista romana, si attesta nel quadro di un fil rouge che l’apparenta – come illustri colleghi tra cui Carlo Belli, Carlo Fabrizio Carli, Arnaldo Romani Brizzi, hanno già sottolineato – nel tornare a parlare di una nuova estetica dell’Espressionismo italiano, per tornare ad analizzare un linguaggio artistico che si è andato rilevando, confrontandolo con il mondo figurativo degli anni fra le due guerre e il suo nuovo attuale sviluppo. Questa ricerca artistica contemporanea mostra la realtà oggettiva vista attraverso la coscienza soggettiva, con in primo piano l’anima deformante dell’artista in crisi che si riverbera nella deformazione data dalla pittura stessa”.
E ancora: “Il percorso espositivo di Anna Addamiano inizia naturalmente da Roma, attratta da alcune delle personalità che via via hanno definito variamente la “scuola romana” e le sue peculiarità tecniche e tematiche, non ultima quella del tonalismo. Ha proseguito con un vigoroso e appassionato espressionismo lirico, che ha guardato alle ricerche parigine del postimpressionismo; inaugurando una pittura antiretorica, essenziale e intimista. Ha lavorato tra pittura, scultura, installazioni e arazzi, lasciando pensare anche a stoffe e fili utilizzati da Maria Lai.”
Un discorso su Anna Addamiano ci riporta a quelle che potrebbero essere state le fonti di gusto dell’artista, a quell’excursus di Scuola Romana, a quegli echi di un certo gusto del primitivo, a quelle radici goyesche caldeggiate da Oppo, che precedettero l’avvento di Scipione e Mafai, imperniate di irrazionalità metafisica e surrealista. Da questi miti, pittorici e letterari, la sua visione spesso risultava e ancora oggi lo è, surreale, diciamo animata da fantasmi e miracoli. La sua è una poetica di evocazione, i suoi insetti, le sue farfalle, le sue macerie, le sue donne, le sue bambole, i suoi desolati istantanei fantasmi, il suo racconto visionario; animali, uomini e cose assumono nel gran moto della creatività un’eccitazione nervosa con qualcosa di spiritico e fantastico.
Opere tese, espressive, che trovano ascendenza soprattutto in Scipione e Stradone, specie in quella certa scelta di temi di fondo popolaresco e istrionesco, dove compaiono diseredati e maschere, disperazioni mimetiche e balletti, popolane e componenti romantiche che lasciano individuare il suo diario interiore. La pittrice va ad estri, lasciando emergere in questo racconto gli incontri, gli abbracci, le occasioni, i volti, le donne, una esistenzialità, un costume ridotto a maschera, tra il freddo e il caldo, conferisce moto a una realtà disfatta nel tempo, fantasie, visioni, sogni o capricci. Spesso è una realtà notturna che avvolge le figure umane, l’artista fa affiorare dal buio lampeggiato nuovi verdi, e rossastri bellissimi, in uno spazio vago e approfondito. Anna Addamiano seguita a movimentare la sua inventiva con fervore psicologico il suo racconto pittorico è un moto di liberazione dell’esistenza vissuta, un dipingere la vita con i colori del sogno.
Dopo il Prof. Carlo Franza ha preso la parola l’illustre Ambasciatore Umberto Vattani, ideatore e fondatore della collezione Farnesina e per ben due volte Segretario Generale della Farnesina, il quale si è detto felice del secondo Progetto Storie ideato per il Circolo degli Esteri, perché solo la Cultura e l’Arte sono il motore dell’aggregazione dei Circoli Storici come per l’appunto quello degli Esteri che ha una storica tradizione, sportiva, culturale artistica, ecc. Volgendo poi lo sguardo alle opere di Anna Addamiano, ha toccato e segnalato non solo la grazia svelata nel discorso del tempo, messo in atto dall’artista ed esaltato dai segni dell’oroscopo dipinti, ma maggiormente dai colori del sogno che colpiscono come da sempre è stato per la creatività umana.
Infine ha preso la parola l’illustre Ambasciatore Gaetano Cortese che ha voluto indicare come abbia a suo tempo conosciuto il lavoro dell’artista Anna Addamiano attraverso un suo caratteristico e originale presepio rintracciato in una chiesa romana. Un capolavoro in cui si leggeva l’arte, la sacralità, il tempo storico. L’intero pubblico, colto e premiale, ha potuto visitare la mostra, accompagnato da un prestigioso catalogo in cui erano raffigurate tutte le opere esposte, mostrando affezione e gratitudine all’artista che ha trovato in questa nobile esposizione una tappa fondamentale del suo intero percorso artistico.
Foto gallery dell’ evento