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Politica

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Cultura e società

“Senza scorciatoie. Una storia per dire no alla mafia” di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso
“Senza scorciatoie. Una storia per dire no alla mafia” di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso

 La recensione del Direttore Daniela Piesco 

In “Senza scorciatoie. Una storia per dire no alla mafia”, Nicola Gratteri e Antonio Nicaso compiono un’operazione tanto rara quanto preziosa: raccontare la criminalità organizzata non solo come fenomeno sociale e giuridico, ma come qualcosa che si insinua nei silenzi, nei compromessi e nell’indifferenza. Lo fanno con un linguaggio accessibile ma mai banale, parlando ai giovani, agli insegnanti, ai cittadini comuni, nella convinzione che la lotta alla mafia si vinca prima di tutto nelle coscienze.

Il libro si snoda come un racconto diretto, quasi confidenziale, dove la narrazione è arricchita da esempi concreti, storie vere e riflessioni potenti che colpiscono per chiarezza e profondità. Gratteri, da sempre in prima linea contro la ’ndrangheta, riesce ancora una volta a unire rigore istituzionale e passione civile. Ma ciò che colpisce di più è la sua empatia: non è mai distante, mai freddo. Parla da uomo a uomini, da cittadino a cittadini. La sua voce non è quella del giudice irraggiungibile, ma di chi condivide il peso di una battaglia che riguarda tutti.

La forza di Gratteri sta nel non cercare scorciatoie, come il titolo stesso suggerisce. Non edulcora, non semplifica. Denuncia l’inerzia delle istituzioni, la complicità silenziosa di certi ambienti, ma al tempo stesso propone: educazione, consapevolezza, responsabilità individuale. Insieme a Nicaso, offre al lettore un’analisi lucida e coraggiosa, ma anche un invito ad agire, a non voltarsi dall’altra parte.

L’intreccio tra esperienza personale e visione storica fa di questo libro un piccolo manifesto civile. È un testo che si legge con avidità, ma che invita anche a fermarsi, a riflettere, a discuterne. Gratteri emerge ancora una volta non solo come uno dei più competenti e determinati magistrati italiani, ma come un uomo profondamente umano, capace di sentire e restituire la sofferenza, la rabbia, la speranza.

In un’Italia spesso stanca e disillusa, Senza scorciatoie è una boccata d’aria onesta e coraggiosa. È un libro che andrebbe letto nelle scuole, discusso nelle piazze, tenuto sul comodino. Perché la mafia, come ci ricorda Gratteri, si combatte anche – e soprattutto – con le parole giuste, con la verità, con la forza della coerenza. E lui, ancora una volta, dimostra di avere tutto questo.

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Ambiente

Il Buco dell’ozono si riduce: il merito dello stop ai CFC e la lezione per il futuro
Il Buco dell’ozono si riduce: il merito dello stop ai CFC e la lezione per il futuro

Negli ultimi decenni, il buco dell’ozono è stato uno dei problemi ambientali più urgenti, ma oggi possiamo finalmente parlare di un progresso significativo. La riduzione delle sostanze chimiche responsabili del suo assottigliamento, in particolare i clorofluorocarburi (CFC), ha portato a una lenta ma costante ripresa dello strato di ozono. Questo successo non è casuale, ma il frutto di un’azione globale coordinata che dimostra come la scienza, la politica e la cooperazione internazionale possano fare la differenza nella lotta ai problemi ambientali.

Cos’è il Buco dell’Ozono e Perché è Importante?

Lo strato di ozono è una barriera naturale situata nella stratosfera, tra i 15 e i 35 chilometri sopra la superficie terrestre. Ha il compito essenziale di assorbire la maggior parte dei raggi ultravioletti (UV) del sole, proteggendo così gli esseri viventi da un’eccessiva esposizione a radiazioni dannose.

Negli anni ‘80, gli scienziati scoprirono che questa protezione si stava assottigliando, in particolare sopra l’Antartide. Il fenomeno divenne noto come “buco dell’ozono” e fu collegato all’uso di sostanze chimiche come i CFC, presenti nei frigoriferi, nei condizionatori e nelle bombolette spray. Quando queste sostanze raggiungono la stratosfera, interagiscono con la luce solare e rilasciano cloro, che distrugge le molecole di ozono.

Il Protocollo di Montreal: Un Esempio di Successo

Di fronte a questa minaccia, la comunità internazionale reagì con il Protocollo di Montreal, firmato nel 1987, che prevedeva la progressiva eliminazione delle sostanze responsabili della distruzione dell’ozono. Il trattato è stato uno dei più efficaci nella storia ambientale, raccogliendo l’adesione di quasi tutti i paesi del mondo e portando, nel tempo, al divieto quasi totale dei CFC e di altre sostanze dannose.

Gli effetti positivi di questa iniziativa non si sono fatti attendere: secondo i dati del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) e dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), lo strato di ozono sta gradualmente recuperando. Se il trend positivo continuerà, si prevede che entro il 2060 il buco dell’ozono sarà quasi completamente chiuso.

I Benefici della Riduzione del Buco dell’Ozono

La ripresa dello strato di ozono ha conseguenze importanti:

  • Minore incidenza di tumori della pelle e cataratte: la riduzione dell’esposizione ai raggi UV protegge la salute umana.
  • Miglioramento dell’ecosistema marino: i raggi UV danneggiano il fitoplancton, fondamentale per la catena alimentare marina. La ricostruzione dello strato di ozono aiuta a preservare gli equilibri oceanici.
  • Effetti positivi sul clima: alcune delle sostanze vietate erano anche potenti gas serra. La loro eliminazione ha contribuito a rallentare il cambiamento climatico.

La Lezione per il Futuro: Possiamo Fare lo Stesso con la Crisi Climatica?

Il caso del buco dell’ozono è un esempio di come una risposta tempestiva e coordinata possa risolvere un problema ambientale su scala globale. Tuttavia, resta una domanda fondamentale: possiamo replicare questo modello per affrontare il riscaldamento globale?

La lotta contro il cambiamento climatico è più complessa, perché coinvolge settori economici cruciali come l’energia e i trasporti. Ridurre le emissioni di gas serra richiede una trasformazione radicale delle nostre abitudini di consumo e produzione. Tuttavia, il successo del Protocollo di Montreal dimostra che, con la volontà politica e il supporto scientifico, il cambiamento è possibile.

La progressiva chiusura del buco dell’ozono è una delle poche buone notizie in ambito ambientale e dimostra che l’umanità, quando decide di agire, può fare la differenza. Questo successo deve essere un modello da seguire per affrontare le sfide future, a partire dalla crisi climatica. La storia ci ha insegnato che soluzioni esistono, ma devono essere adottate in tempo e con decisione.

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